venerdì 20 gennaio 2012

Lei

Lei (20/10/2009)

...Donna...pronunciando questa parola sentiamo la nostra bocca ricolma, vengono coinvolti i denti, le labbra, la lingua, le guance...è curioso notare come una semplice parola, che funge da fin troppo stretto scrigno contenente un immenso significato, con la sua sola sonorità possa rispecchiare il concetto che costituisce questa figura umana. Quella a cui riesci a riferirti con "lei" è qualcosa che ti coinvolge per intero, non tralascia il minimo anfratto encefalico dove il tuo pensiero può trovare riposo dalla sua idea, e la cosa più  incredibilmente stupenda è che nemmeno c'è la volontà di trovare suddetto rifugio. Se nella tua vita c'è un nome di donna qualunque è ben diverso...gli uomini attribuendo un nome alla propria compagna le danno consistenza materiale, perché non si sentono trasportati ad un livello superiore; ma quando nella tua vita c'è una "lei" non puoi esentarti da legarla a qualsivoglia pensiero di passaggio nel privato del tuo io, anzi è proprio un qualsiasi pensiero che viene legato a "lei", matriarca della tua mente. Come sia possibile che qualcosa di mortale possa avere in se una così forte essenza credo che non riuscirò mai a spiegarmelo, eppure non voglio smettere di chiedermelo. Che cosa, perché, come...le maggiori opere sono state compiute in nome di una "lei", basti osservare anche solo distrattamente la letteratura mondiale; nel 1939 il padre della psicoanalisi abbandonò la sua forma materiale mentre ancora si interrogava sull'universo femminile...Sono arrivato alla conclusione che per portare il genere umano a tanto, il Divino deve aver instillato una goccia di se nelle "lei" sparse per il globo. La Donna è persino esente dalla più grande legge che governa l'universo dalla notte dei tempi, "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma": ebbene "lei" è capace di creare ciò che tutti possediamo, ma di cui nessuno è vero padrone, la vita! Tanti saluti caro Lavoisier! Se proprio vogliamo salvare il chimico francese, possiamo pensare che "lei" trasforma amore in vita, in un altro ente umano, il quale nei primi istanti di coscienza è capace di fare una sola cosa, ritrasmettere la forza generatrice, ossia amare: è nuovo al mondo, non conosce nessuno, eppure d'istinto ama la madre, colei che è stata capace di trasformare l'astratto in vita e materialissimo corpo umano; durante 9 mesi "lei" è portatrice di futuro! Ma la Donna fa del male, ci fa del male; questo perché è necessario comprendere che "lei" è come una rosa di fatale incanto, fiore di sublime bellezza ma anche di aspro dolore: veniamo trafitti dalle dolorose spine perché vogliamo coglierla con rude forza, mentre per poterne assaporare il profumo, per nutrire i nostri occhi della sua bellezza, dobbiamo fare attenzione ad evitare le spine, ed usare delicatezza...sì per cogliere una Donna ci vuole delicatezza! Lo stato di esaltazione a cui sei trasportato dall'unisono di due cuori può anche portarti a capire: sì, ad un certo punto capisci qual è la loro forza, quando la vedi, dopo una notte di passionale arrendevolezza reciproca, con addosso l'appagante stanchezza del piacere fisico e spirituale che lei ti ha donato...quando la vedi...il lenzuolo ne traccia il dolce profilo, con occhi chiusi "lei" respira  vita: cosa c'è al mondo più bello di una donna?

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